L’approccio cognitivo neuropsicologico – appreso nel mio percorso quadriennale presso la Scuola di Psicoterapia Cognitiva Neuropsicologica SLoP – è una naturale evoluzione dell’approccio cognitivo, in particolare, questo approccio mette insieme i più recenti sviluppi delle neuroscienze, della psicologia dello sviluppo e della psicopatologia. Con la tradizione cognitivista condivide l’interdisciplinarietà e la scientificità, ma rispetto alla terapia cognitiva standard prevede differenze teoriche, cliniche e metodologiche.
Il modello cognitivo neuropsicologico è scientificamente fondato.
L’approccio cognitivo neuropsicologico è un modello di cura della psicopatologia la cui teoria prevede lo studio dell’essere umano come individuo e non come cosa/processo, questo perché una psicopatologia risulta comprensibile solo a partire dalla particolare e unica storia di vita della persona e dei suoi particolari accadimenti esistenziali (che siano essi organici – non storici – o che siano motivi psicologici – storici).
La novità dell’approccio cognitivo neuropsicologico si trova nel modo di avvicinarsi allǝ paziente tramite un approccio in prima persona, che non inquadra il singolo individuo all’interno di una categoria (per esempio un’etichetta diagnostica) ma studia le problematiche portate dallǝ paziente comprendendole a partire dalla sua specifica storia di vita e dei suoi accadimenti esistenziali.
Ogni persona ha caratteristiche uniche, come unica è la sua storia e la sua sofferenza, anche rispetto a chi condivide la stessa diagnosi. Proprio per questo, nessuna sofferenza individuale può essere compresa per mezzo della semplice categorizzazione diagnostica questo perché le modalità di manifestazione della patologia saranno ogni volta e per ogni singolo individuo soggettive e comprensibili nel loro esordio e mantenimento nel quadro della specificità organismica, storica e culturale dell’individuo stesso.
L’obiettivo della terapia è la trasformazione di Sé, dei modi di fare esperienza, e non solo dei modi di raccontarsi l’esperienza stessa, facendo emergere le peculiarità della persona attraverso la sua storia di vita ecco perché l’approccio terapeutico si struttura in modi diversi a seconda della persona che si rivolge a me.
Tutte le esperienze, che siano esse patologiche o meno, acquistano senso solo alla luce della storia di vita e del contesto in cui queste si sono generate. diventa possibile capire il sintomo che causa la sofferenza solo alla luce dell’esperienza e dell’emotività ad essa collegata e solo nella specifica forma che assume nel modo in cui ciascun individuo si racconta l’esperienza. Inoltre, ogni singolo evento deve essere inserito all’interno del particolare contesto che gli da significato.
Spesso diventa difficile collocare le esperienze causa della sofferenza all’interno del racconto della propria storia di vita, l’obiettivo della terapia sarà quindi quello di permettere il riappropriarsi delle proprie esperienze per potersi poi progettare in possibilità future.
La psicoterapia che conduco con ɜ mieɜ pazienti è un’esperienza clinica e relazionale, attiva e personalizzata, finalizzata allo stare meglio “da oggi”.